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La storia: 10638


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C'era una volta
l'inferno.
Sta entrando una dannata:
scalza
la dannata davanti al tribunale in attesa della destinazione e mentre aspetta ripercorre con la mente la sua vita
sa di dover patire per aver fatto molti peccati di omissione
(cioè di non avere compiuto, risposto, degnamente alle opere di misericordia)
alla notizia della condanna
piange ma consapevole che la pena è corretta:
dovrà vivere per sempre in una clausura
è vestita in gonna,
la gonna arriva alle caviglie,
maglietta
e maglione scalza senza calze
allora le viene consegnata la slitta
con cui dovrà scendere
per 7 volte da quel punto al monastero
sola
mentre scende un'aria gelida le colpisce il viso
alla fine della discesa deve prendere la sua slitta e risalire a piedi sulla neve
scalza
a volte le sembra di non riuscire
ma sa che non può sottrarsi a questa prima pena
se dovesse tentare di sottrarsi sarebbe costretta a eseguire la discesa per un numero di volte pari a 50 volte
dopo i giri previsti consegna la slitta
che non la userà più la slitta
e viene accompagnata alla sua cella
da allora indosserà un saio grigio
che sarà la sua divisa eterna
entra da un grosso cancello di ferro che viene aperto con una gigantesca chiave
la chiave viene tenuta dalla monaca, anche essa dannata,
che ha il compito della portineria
la protagonista entra nella sua cella piccola con una finestra,
il pavimento è di sasso e così i muri
la cella è a piano terra
il soffitto ha delle travi di legno
nella cella ha un letto duro
un inginocchiatoio
un tavolino
e una sedia
il cellulare le verrà ritirato,
e riconsegnato dopo 6 mesi di buona condotta,
anche un computer le verrà dato in uso
contestualmente al cellulare
sul tavolo c'è carta e matita
quando entra in cella
la prima cosa che la dannata fa è
inginocchiarsi a terra e
pregare a lungo
farà 30 rosari per ogni peccato grave e 7 per ogni suo peccato lieve
dopo aver pregato
le verranno dati dei sandali neri.
dopo 100 anni per pagare la sua pena dovrà farsi sigillare il cellulare
per sempre; non lo riavrà mai più
la sua mamma sta anche lei all'inferno ma non si possono vedere.
la mamma chiusa in una cassa di cristallo
la dannata potrà andar la a vedere una sola volta.
la mamma è vestita con un saio grigio velo nero scalza
dopo,
la dannata dovrà entrare in una cella della torre d'isolamento da cui sa di non uscire più
per entrare nella cella china la testa e dice:
- entro in questa cella e non esco più per l'eternità.
la porta verrà chiusa facendo cadere due asticelle (una sopra e una sotto) che non si potranno più rialzare, non avendo la maniglia.
mentre la porta viene chiusa (e le asticelle metalliche si chiudono) la dannata è scalza, e guarda la porta della sua cella chiudersi per sempre.
Poi abbasserà la testa e dirà:
- qui sono, qui pago per i miei peccati e qui rimarrò a marcire per l'eternità.
polvere ero e polvere sono già ritornata.
Digiuna spesso
Ha scelto che la sua cella non abbia la finestra per essere il più severa possibile con sé stessa
severa per patire tutto il dolore da lei creato

elenco di tutti i temi trattati in questa storia!!

Abito
Bara
Capelli
Cassaforte
Cellulare
Chiavi e Lucchetti
Gonna
Inferno
Maglietta
Mamma E Figlia
Monache E Frati
Murata
Piedi
Polvere
Punizione
Sandali
Scalzi
Sigillo
Tonaca
Torre
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tutti i tipi di scarpe
Velo